A day in Bruxelles

Personalmente, Bruxelles è stata una sorpresa. Come molti, mi ero immaginata una città brumosa e grigia anche forse per il periodo in cui l’ho visitata, cioè a novembre. L’autunno inoltrato, direi quasi inverno, ha tolto un po’ di colore alle vie e ai parchi, ma nonostante la stagione ho avuto l’impressione di trovarmi in una Parigi più piccola, con un traffico non assillante. 

Il degrado è evidente nei sobborghi, chiamati banlieue o buitenwijken, ma per i turisti l’agglomerato centrale che conta circa 1’500’000 abitanti è una zona storica di grande interesse.

Oggi Bruxelles è città multietnica metropolitana.

Il nome della città deriva da Brucsella, che ha significato di casa/palude, quindi possiamo immaginare che i primi insediamenti siano stati ricavati da un terreno palustre. Oggi è considerata la capitale dell’Unione Europea quale sede di Commissioni, Consiglio e Parlamento. 

Nel suo passato storico, fu residenza dei duchi di Brabante e dei duchi di Lorena, e fu contesa tra Spagna, Austria e Francia in un momento in cui era considerata una delle città più attraenti dell’Europa grazie ai suoi traffici commerciali, perlopiù di tessuti. Fu occupata dalle truppe napoleoniche e finalmente il Belgio raggiunse l’indipendenza nel 1830. Dopo le invasioni della prima e seconda guerra mondiale, il paese visse tranquillamente sino agli anni recenti, in cui – purtroppo – alcune stragi avvenute qui passarono alla storia: dapprima la strage dello stadio dell’Heysel Stadio (1985) e ai giorni nostri fu tristemente famosa per gli attacchi da parte dello Stato Islamico dell’ISIS all’aeroporto di Zaventem e alla metrò di Maelbeek, che si trova vicino dai palazzi delle Istituzioni europee (2016).

Attraversando le vie centrali, oltre al Municipio e gli antichi palazzi, troverete il Palazzo Reale, residenza ufficiale del re del Belgio, e la Cattedrale di San Michele, in stile gotico brabantino, e molte chiese e basiliche che vennero erette all’inizio del dodicesimo secolo.

L’area di Bruxelles, che fa parte delle Fiandre, si esprime con dialetti derivanti dall’olandese. Oggi la lingua più parlata è il francese che ha soppiantato alcune vecchie espressioni del popolo, come il marollien, idioma locale influenzato dalla lingua vallone.

Per quello che riguarda le arti non potrete mancare la visita al Museo Magritte, che espone i capolavori dell’artista surrealista, cittadino belga di Lessines.

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