Bucarest city

Lacul Herastrau

Il fascino dell’imperfetto:

Già dai primi chilometri percorsi dall’aeroporto alla città mi rendo conto di non essere capitata in un luogo facile da visitare o da vivere. Mi trovo su un torpedone impolverato che porta al centro di questa enorme città, un’ora di tragitto su un mezzo che navetta non può essere considerato a causa delle infinite fermate in territori di nessuno, stretta nell’abbraccio forzato della popolazione romena… segno di benvenuto?

Probabilmente ho sbagliato la scelta del mezzo di trasporto, il bus è sovraffollato ma non ho il tempo di considerare la cosa perché dai finestrini mi accorgo che si sta mettendo in scena uno spettacolo incredibilmente sbalorditivo che mi riporta indietro nel tempo, di circa una quarantina d’anni. Mi rivedo, quindicenne, in una città europea assonnata e umida di pioggia, dagli enormi viali alberati che di nome fa Parigi. E questa è la Bucarest che voglio mostrarvi con le mie immagini. La differenza tra la capitale francese e la capitale della Romania sta nel traffico caotico e maleducato creato da maldestri, irascibili, pessimi guidatori, e nello smog che si infiltra dappertutto azzerando quello che i polmoni verdi dei parchi attorno a me possano creare di buono.

Il traffico, appunto: ecco il problema che si trova ad affrontare l’incauto pedone in questa cittadina, nella situazione odierna. Nonostante il piacevole, tiepido vento autunnale l’inquinamento si sente e reca sofferenza. Ambulanze, pompieri, polizia, a tutte le ore sento un urlare di sirene dai suoni impressionanti, all’americana. Mi rendo conto poi che la città vive la notte, e non la vive tranquillamente.

Mi accorgo velocemente che Bucarest è visitabile in taxi, mezzo col quale posso permettermi di percorrere lunghi tragitti, evitando metrò e tram (che sembrano risalire al dopoguerra, bisognerebbe però precisare quale dopoguerra, e non ne sono capace). Il costo del taxi è limitato e tramite loro mi allontano dal centro per alcune visite necessarie.

In questo mio primo viaggio in Romania ho tralasciato la città e le sue architetture – tutte simili – tipiche dei paesi post-comunisti, e mi sono concentrata sugli spazi verdi, avendone a disposizione parecchi e sull’urbanismo. Il parco a cui mi dirigo lungo i boulevard (qui chiamati bolevardul) è il Parcul Herastrau, affacciato sull’omonimo lago nella zona dell’Arco di Trionfo, nel quartiere dedicato alla memoria degli aviatori deceduti in guerra. La gente di Bucarest passeggia in questa zona, che offre ottimi ristoranti e una pace sorprendente, immergendosi nel giardino creato dagli architetti Pinard,  Rebhun e Dobrescu. Il risultato è piacevole, rilassante, un momento tranquillo dopo la sofferenza del traffico.

Immergendomi in lunghe passeggiate, noto che le architetture sono sorprendenti e in alcuni casi ben mantenute. Il risultato di rifacimenti è strabiliante: vecchi palazzi che portano segni di ricchezza passata affiancati a baracche in completo sfacelo, vicino a palazzi modernissimi. La confusione creata è un miscuglio perfetto, una babele di stili assurdi ma, come dicevo, unici e persino affascinanti. Uomini e cani si trovano nella stessa situazione: incontro randagi dagli sguardi miti e buoni che sembrano presagire la loro triste fine e uomini incollati a panchine nella triste ricerca di una bottiglia per risaldarsi la notte. Triste realtà.

Confrontando le fisionomie delle persone che incontro mi rendo conto del fascino misterioso che emana dalle donne, che sono bellissime al punto da incutere timore, il loro fascino è caratterizzato da sguardi cupi e intensi, forse tristi, e dai loro gusti estremi nel vestire, in forme e colori. Qui è di moda tutto quello che da noi è passato dal leopardato ai pois. In buona parte delle donne che incontro e specialmente nelle donne in età, vedo povertà e trasandatezza e mi chiedo quali siano le loro storie.

La città è attraversata per intero, da nord-est a sud-ovest, dal fiume Dambovita, che lasciando Bucarest si dirigerà a sud e immettendosi nel fiume Arges andrà ad arricchire il flusso del fiume Danubio al confine meridionale della Romania con la Bulgaria. Ma guardando la mappa della città vi renderete conto di quanto sia ricca in termini idrici, sia nel suo agglomerato centrale che in periferia. 

il miglior ristorante in città: The Artist, raffinato e alla moda, sorprendente viaggio gastronomico guidato da un grande chef: Paul Oppenkamp.

Il secondo miglior ristorante in città: Thalia Victoriei, menu tipici della Romania.

Il miglior Tour Operator per la città e tutta la Romania https://travelmakertours.com

 Da vedere:

  • Palazzo del Parlamento, centro storico con monasteri
  • Una visita ai castelli della Transilvania
  • Visitare i parchi della città 

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